Rabobank, l’Istituto finanziario olandese che si occupa di analisi finanziarie a livello globale per il comparto agroalimentare, ha pubblicato il report Global poultry quarterly Q1 2024 secondo il quale, per l’anno in corso, la crescita attesa per il mercato globale del settore avicolo è dell’1,5-2%, inferiore rispetto alla media del 2,5%, ma superiore rispetto al +1,1% del 2023.
Se per il mercato globale delle proteine animali è prevista di appena lo 0,4% anno su anno, la crescita del settore avicolo è quella più elevata. Costi di produzione e di prodotto inferiori dovrebbero contribuire a stimolare il consumo di carne avicola e ad accelerare la crescita del settore.
Lo sviluppo maggiore, secondo Rabobank, è atteso nel Sud-Est asiatico, nel Medio-Oriente e nell’America Latina, anche se con livelli inferiori rispetto alla media. I produttori dovranno continuare a bilanciare la crescita dell’offerta con una crescita della domanda relativamente lenta, soprattutto negli Stati Uniti, in Tailandia, in Indonesia, in Cina e nell’UE, che sono alle prese con un eccesso di offerta.
I costi dell’industria rimarranno relativamente alti, anche se la spesa per il mangime potrebbe diminuire leggermente. A generare incertezze nel mercato delle materie prime per la mangimistica rimangono le questioni geopolitiche aperte come la guerra in Ucraina e i conflitti in Medio Oriente, cui si aggiungono i rischi meteorologici, i prezzi del petrolio e del gas.
La diffusione dell’influenza aviaria rimarrà una sfida per il comparto a livello globale, con epidemie all’inizio della stagione invernale nell’emisfero settentrionale e pesanti conseguenze in Sud Africa. Per affrontare questo problema, sempre più Paesi, sostiene Rabobank, ricorreranno alla vaccinazione e all’implementazione di misure di biosicurezza.
In questo contesto, i produttori dovrebbero concentrarsi sull’efficienza, approvvigionamento e biosicurezza ottimali, e il miglioramento del potere di acquisto dovrebbe portare gradualmente a un aumento della domanda di prodotti premium e a valore aggiunto.
Fonte: Rabobank