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News - Farm to Fork: la filiera avicola è parte della soluzione.

AVECIn occasione della presentazione da parte della Commissione Europea della strategia “Farm to Fork” che definisce il ruolo dell’agroalimentare nell’ambito del Green Deal europeo, Avec – associazione europea di rappresentanza dei produttori di carni bianche – è intervenuta commentando le proposte e le azioni annunciate. Avec ha ribadito che il settore europeo delle carni di pollame sostiene l’ambizione della Commissione di rendere il sistema alimentare europeo più sostenibile ed è pronto a raccogliere la sfida per dimostrare all’Unione europea che il settore avicolo è parte della soluzione. Di seguito una traduzione del comunicato rilasciato da Avec:

Le carni bianche hanno un basso impatto ambientale, sono nutrienti ed economiche. Il nostro settore ha già ottenuto buoni risultati in termini di sostenibilità, in quanto a prestazioni ambientali, benessere animale, riduzione dell’uso di antibiotici e biosicurezze. Sfortunatamente, abbiamo la sensazione che questi sforzi non siano completamente riconosciuti nella nuova strategia “Farm To Fork”. Si tende infatti a indicare il settore zootecnico come unico responsabile dei cambiamenti climatici, senza riconoscerne il contributo e gli sforzi. L’allevamento rappresenta infatti meno del 6% delle emissioni totali dell’Unione europea, mentre altri settori al di fuori dell’agricoltura contribuiscono molto di più. L’attuale epidemia di Covid-19 ha mostrato la necessità fondamentale di rafforzare la sostenibilità e la capacità di resilienza della nostra società. Mentre riconosciamo che la nuova strategia “Farm to Fork” ha saputo ribadire l’importanza della sicurezza alimentare, temiamo che la nuova serie di richieste risultante da questa iniziativa comprometterà la produttività di agricoltori, allevatori e produttori, e finirà per peggiore la sicurezza alimentare in Europa.

I prodotti europei di origine animale sono conosciuti in tutto il mondo per la loro sicurezza e qualità, i loro elevati standard di salute e benessere degli animali, per l’eccellenza nell’allevamento degli animali, nella loro alimentazione e per l’uso sempre più efficiente delle risorse. Siamo bravi a produrre di più con meno. Perché ciò possa continuare, è estremamente importante che la Commissione europea assicuri che gli sviluppi legislativi si basino sui fatti e su osservazioni oggettive e scientifiche e che saranno effettuate valutazioni d’impatto approfondite, oltre che tutte le parti interessate siano adeguatamente ascoltate.

Accogliamo con favore gli obiettivi ambiziosi sulla riduzione dell’uso di antibiotici. Tuttavia, sarà importante riconoscere gli sforzi che sono già stati compiuti. In diversi paesi dell’Ue c’è già stata una significativa riduzione dell’uso di antibiotici nella produzione di carni bianche, chi ha guidato questi processi non dovrebbe essere penalizzato dalla loro azione precoce e di successo. Per quanto riguarda gli scambi commerciali, temiamo che le nuove richieste rafforzeranno la posizione dei Paesi terzi a scapito dei produttori europei. La proposta di “cooperazione rafforzata” con i partner commerciali tende a rafforzare questa nostra paura. È difficile per i produttori europei accettare di dover far fronte a ulteriori richieste mentre le carni di pollame più economiche – che non soddisfano questi standard – vengono importate su larga scala. Già oggi, il 25% della carne di pollame consumata in Ue proviene da Paesi terzi.

Per quanto riguarda le importazioni, rileviamo la mancanza di ambizione per quanto riguarda l’etichettatura di origine lungo l’intera catena di approvvigionamento. Abbiamo bisogno di un’etichettatura a livello europeo (UE / Non UE) per tutti i prodotti contenenti carni bianche (anche i prodotti trasformati) ma anche (e soprattutto) in tutti i canali Horeca (ristoranti, mense) che assorbono la maggior parte delle carni bianche importate da paesi terzi. I consumatori meritano di sapere se le carni bianche che mangiamo non sono prodotte secondo le rigide norme dell’Unione europea, in tutti i canali di produzione.

In conclusione, AVEC desidera ribadire che l’obiettivo dei nostri produttori è di portare sul mercato dei cittadini europei carni bianche di alta qualità, economiche e prodotte in modo sostenibile. Pertanto, ci impegniamo a lavorare in stretta collaborazione con la Commissione per garantire che il nostro obiettivo sia riconosciuto nelle proposte legislative che faranno seguito alla strategia Farm to Fork.

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