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News - Benessere animale: allevamenti avicoli all’avanguardia.

Benessere_animaleGli allevamenti avicoli investono da anni in innovazione per migliorare gli standard tecnologici e strutturali degli allevamenti e garantire il massimo benessere animale, una priorità assoluta per gli avicoltori italiani. Nonostante questo, la filiera continua a essere troppo spesso oggetto di rappresentazioni mediatiche distorte e non rappresentative di un settore all’avanguardia.

Molto spesso chi si propone di raccontare gli allevamenti avicoli italiani non è mai davvero entrato in un allevamento professionale, o preferisce concentrarsi su singole situazioni non rappresentative della totalità degli allevamenti di polli da carne presenti sul territorio nazionale, dove il raggiungimento del massimo benessere degli animali è priorità assoluta.

Da 60 anni i polli italiani non vengono più tenuti in gabbia, contrariamente a come si continua a pensare, ma si allevano solo a terra, protetti all’interno di capannoni, nel rispetto di stringenti normative europee e italiane che stabiliscono parametri microclimatici ben precisi, come umidità, temperatura, ricambio d’aria, illuminazione e densità di allevamento, tali da permettere benessere e sviluppo dei comportamenti naturali dell’animale. Nelle tipologie di allevamento all’aperto o biologico, le strutture sono dotate anche di ampi spazi esterni recintati e arricchiti con vegetazione, dove gli animali sono liberi di muoversi e razzolare.

Sicurezza e benessere animale sono imprescindibili l’uno dall’altro, impegno costante per un’avicoltura all’avanguardia, che mira a ridurre sempre più l’utilizzo dei farmaci. Nonostante continui ad aleggiare la convinzione che tutti gli animali vengano trattati con antibiotici in via preventiva, cosa assolutamente vietata da anni, i dati oggi parlano chiaro: solo 1 pollo su 5 viene trattato con antibiotici e solamente se strettamente necessario, arrivando al traguardo di riduzione degli antibiotici di oltre l’82% rispetto al 2011.

Questo è stato possibile grazie all’aumento del benessere degli animali con tutti i nuovi strumenti che la tecnologia mette oggi a disposizione, attraverso una ristrutturazione degli ambienti di allevamento e una gestione innovativa e scrupolosa: un vanto per l’avicoltura italiana, visto che altri settori, ugualmente impegnati nella riduzione degli antibiotici come in campo medico umano, non sono riusciti ancora a raggiungere nemmeno lontanamente percentuali così alte.

Gli allevamenti moderni oggi sono dotati di sofisticati sistemi digitali che consentono di impostare tutti i parametri microclimatici dell’allevamento, monitorandoli costantemente e adattandoli alle esigenze degli animali nelle varie fasi di crescita. Un elaborato algoritmo segnala la quantità esatta di mangime da somministrare, in base all’età e al peso degli animali e attraverso tablet o smartphone gli allevatori possono tenere tutto sotto controllo e se necessario intervenire tempestivamente, anche da remoto, per modificare le condizioni.

Anche la densità negli allevamenti, che viene spesso giudicata in modo negativo dall’immaginario collettivo, viene stabilita dalla legge sulla base di valutazioni scientifiche. In particolare la normativa europea sul benessere dei polli è la più rigorosa al mondo e prevede un limite massimo di 33 kg di animali per metro quadrato di superficie. Tale limite può arrivare a 39 kg in presenza di condizioni di allevamento ottimali in termini di benessere, valutate dai servizi veterinari competenti. Questi parametri non sono stati stabiliti a caso, ma definiti in modo da porre gli animali in un ambiente ottimale a soddisfare le loro esigenze etologiche, fondandosi esclusivamente su evidenze scientifiche e sui pareri autorevoli dell’EFSA, l’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare, istituzione scientifica indipendente, chiamata ad esprimersi anche sulle questioni in materia di sicurezza e igiene degli alimenti.

Non solo il consumatore ma anche soprattutto gli allevatori stessi hanno a cuore il benessere dei polli che vendono, in quanto la loro attività commerciale e il loro guadagno dipende proprio dalla salubrità, dalla sostenibilità e dalla reputazione dell’intera filiera avicola. Anzi, proprio per sensibilizzare e valorizzare gli allevatori, dal 2017 Unaitalia ha indetto il Premio “Avicoltore dell’anno”, destinato a dare un riconoscimento alle migliori pratiche del settore avicolo italiano su benessere degli animali, sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e biosicurezza.

02 Dicembre 2019

Fonte: CARNI Sostenibili

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